I Fondi Strutturali

Sono strumenti finanziari gestiti dalla Commissione europea per realizzare la coesione economica e sociale di tutte le regioni dell'Unione e ridurre il divario tra quelle più avanzate e quelle in ritardo di sviluppo.

I Fondi che riguardano il programma operativo nazionale (PON) sono:

Fondo Sociale Europeo (FSE)

Serve a finanziare gli interventi nel campo sociale ossia tutto ciò che concorre a sostenere l'occupazione mediante interventi sul capitale umano e quindi in prima battuta la formazione dei cittadini: dallo sviluppo delle strutture adeguate alla formazione ai programmi di formazione continua, da,la creazione delle figure professionali dei formatori, all'aggiornamento delle competenze dei funzionati della pubblica amministrazione., i beneficiari sono, in primo luogo i giovani, le donne, gli adulti che entrano o che rientrano nella vita attiva, i disoccupati di lunga durata, gli occupati a rischio di espulsione dal mercato del lavoro, i gruppi a rischio di esclusione sociale.

 

Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR)

Con queste risorse l'unione finanzia gli interventi infrastrutturali e tecnologici nei settori della comunicazione, energia, istruzione, sanità, ricerca ed evoluzione tecnologica.

Programmazione dei Fondi Strutturali Europei e del Fondo Aree sottoutilizzate 2007/2013

Dal Consiglio Europeo di Lisbona ad oggi è sempre più diffusa la consapevolezza che il capitale umano è una risorsa strategica per la crescita complessiva dell’Europa e che l’istruzione e la formazione costituiscono un fattore fondamentale, sia ai fini dello sviluppo economico che della coesione sociale.

In tale quadro assumono particolare rilievo gli strumenti finanziari gestiti dalla Commissione (Fondo sociale Europeo e Fondo europeo di sviluppo regionale) per realizzare la coesione economica e sociale di tutte le regioni dell’Unione e ridurre il divario tra quelle più avanzate e quelle in ritardo di sviluppo.

Il Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo 2007-2013 individua nel rafforzamento delle politiche per l’istruzione e la formazione uno degli elementi chiave per lo sviluppo del capitale umano e, conseguentemente, per la crescita economica e sociale dell’Unione Europea. Coerentemente con la suddetta priorità i Programmi Operativi 2007-2013 a titolarità del Ministero della Pubblica Istruzione considerano strategico il miglioramento della qualità del sistema di istruzione e formazione, inteso sia in termini di partecipazione e di competenze acquisite che in termini di qualificazione delle strutture scolastiche.

La programmazione 2007-2013 pone, dunque, all’interno di una politica complessiva di apprendimento lungo tutto l’arco della vita, l’obiettivo prioritario di innalzare i livelli di apprendimento e delle competenze chiave, assicurare l’equità di accesso e nel contempo le eccellenze, ridurre il fenomeno della dispersione scolastica.

Tali obiettivi assumono una particolare rilevanza nelle aree dell’Obiettivo Convergenza, ossia in quelle Regioni del Mezzogiorno (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) nelle quali le condizioni di debolezza del contesto sono più accentuate e più difficilmente raggiungibili gli obiettivi di equità e coesione definiti a livello nazionale e comunitario.

Gli obiettivi da raggiungere

Rispetto a precedenti interventi delle politiche di sviluppo a favore della scuola, il Programma Nazionale sull’Istruzione 2007-2013, affidato al Ministero della Pubblica Istruzione, è più ambizioso e, in ragione della sua dimensione finanziaria, è più chiaramente orientato al raggiungimento di risultati in merito a:

  • il conseguimento di più elevate e più diffuse competenze e capacità di apprendimento da realizzare rafforzando e integrando le politiche nazionali con interventi a favore dell’incremento delle competenze degli studenti e della qualità della formazione dei docenti;

  • la riduzione della dispersione scolastica, la maggiore attrattività della scuola, il suo ruolo come motore per l’inclusione sociale, per il contrasto all’illegalità, e per la sua capacità di integrarsi con il territorio;la messa a punto di strumenti a sostegno degli obiettivi precedenti e del miglioramento a regime della qualità del servizio scolastico e di istruzione in generale (valutazione, certificazione, etc.).

Per alcuni di questi obiettivi – che contribuiscono direttamente al percorso di avvicinamento dei traguardi su Istruzione e Formazione condivisi in sede europea nell’ambito della Strategia di Lisbona - si è ritenuto opportuno fissare degli indicatori con target vincolanti, allo scopo di dare centralità al raggiungimento di risultati visibili e misurabili:
  • il numero dei diplomati di scuola secondaria superiore (nelle classi ad età 18-24 anni);
  • le competenze degli studenti quindicenni.